STROMBOLI e la musica del silenzio

Stromboli la musica del silenzio

Incontro con Paolo Diodati, Dipartimento di Fisica dell'Università di Perugia.

Paolo Diodati

Scienza e Poesia nel cuore di Stromboli.

Il maremoto del 30 dicembre 2002 faceva tornare di allarmante attualità lo Stromboli, le cui esplosioni fino allora assolutamente regolari e inoffensive regalavano piuttosto, uno dei più emozionanti show pirotecnici per gli appassionati delle ben organizzate escursioni turistiche al chiaro di luna, oppure per i fanatici di sport estremi praticati sulla “Sciara di fuoco”, una volta addirittura sciabile da non pochi temerari disposti a osare un rischioso slalom tra le sabbie roventi e piogge di lapilli che rovinano a mare.

Attualità avvertita sempre più incalzante a seguito della vistosa recrudescenza dell’attività vulcanica e del rischio di cedimento di interi costoni del cratere.
Ad esasperare lo scenario è stata inoltre, l’inquietante ipotesi affacciata dall'Osservatorio Vesuviano circa una camera magmatica a 700 metri di altezza appena sotto la crosta del costone.

Stromboli

Un quadro di eventi così problematico ha tempestivamente allertato la Protezione Civile per garantire la messa in sicurezza degli abitanti delle Eolie e del traffico di collegamento, a seguito del franamento di tratti di costoni del volume addirittura di 3/4.000.000 di metri cubi (come quello del 3 gennaio 2003 equivalente ad un palazzo di 60 piani).

Noi di No Comment in linea con l’approfondimento degli studi e dei ritrovamenti più recenti in fatto di vulcanologia e geofisica, pubblicati nei numeri dedicati al Vesuvio e al complesso vulcanico sottomarino Empedocle, abbiamo incontrato uno dei massimi esperti dello Stromboli.
Il Dott. Paolo Diodati (Distretto di Fisica – Università di Perugia) è dedito allo studio dei fenomeni precursori dell’attività del vulcano con particolare riguardo alla sensazionale scoperta di “emissioni acustiche” su frequenze assolutamente inudibili all’orecchio umano ma che da anni, attraverso una rete di sofisticati rilevatori, sono oggetto di un attento monitoraggio da parte del nostro scienziato. I dati sono stati acquisiti attraverso sensori piezoelettrici accoppiati alle estremità libere di lunghi coni retinici d'acciaio, cementati in profondi fori nella roccia. Le esperienze di Paolo Diodati si spingono ancor oltre, per un più approfondito esame dei fenomeni di “cavitazione” e “sono-luminescenza”, nonché di quegli eventi rivelatori peculiari della struttura geologica della più giovane fra l'Eolie, ultima ad essere emersa dal mare.

Stromboli

La straniante sensazione di sospensione nelle trasparenze del mare delle Eolie che sfumano nelle nuance dell’azzurro del cielo, induce in noi tutti l’illusione di viaggiare su di un asteroide precipitato in un indescrivibile movimento immobile dentro la vertigine dell’infinito. Proprio questa particolare trance predispone al sensibile ascolto degli echi della propria interiorità.

Per questa via, la passione del ricercatore che spende la vita intera ad auscultare i più riposti respiri del misterioso vulcano del Mare Nostrum, apre un accesso privilegiato alla sua vocazione per la scrittura.

La raccolta di versi ispirati a Stromboli, mirabilmente personificato nel titolo stesso della poesia “Iddu”– espressione mutuata dall’immaginario popolare nell’isola –, è stata commentata con appassionata immedesimazione dal nostro Presidente Giorgio Napolitano.
Ne cogliamo un passaggio:

"…L'amico col quale si è condiviso il sentimento e l'amor per l'aria l'acqua, la terra e il fuoco", dimora su quel monte e ne è divenuto, nel ricordo, inseparabile. Queste sette poesie fanno ritrovare, a chi ha respirato le atmosfere fisiche ed emotive di Stromboli, lo stupore e la magia della voce dei canneti, del nero d'ossidiana, delle larghe radure, del sentirsi su un asteroide, del riecheggiare della voce di Mimmo che sta là, del senso un po' angoscioso d'isolamento frammisto al godimento del silenzio in contrapposizione al frastuono delle città, ecc… Parole dolci, parole aspre, come è, appunto, Stromboli. E, chi ha questa Perla Nera nel cuore, la ritrova negli aggettivi, nelle immagini e nelle musiche che rivestono questi brani". (Stromboli, 2 Agosto 2002)

La ricerca di Paolo Diodati ha suggerito ai fisici del nostro tempo (Andrea Frova dell’Università La Sapienza di Roma) un confronto con il genio musicale di John Cage e con la “musica del nulla”, nata dalla sua concezione del silenzio come dimensione speciale, per niente vuota, ma pervasa di infinite note: “una ridda di suoni e rumori che soltanto la nostra disattenzione ci impedisce di udire”.

Le intuizioni sull’“effetto conchiglia” (The shell effect: music from environmental noise) di Diodati gli hanno consentito la costruzione di un organo a canne alimentato … dal silenzio !

Quello che suona al nostro orecchio come autentico paradosso scientifico è piuttosto, il punto di partenza del nostro scienziato per entrare in quella dimensione sottile, latente, nelle più diversificate manifestazioni della natura in cui l’energia si rende udibile rivelandoci inattese armonie del tutto insospettate.

Organo

Queste frequenze ultrasoniche come quella che sin dall’alba del mondo, risuona dentro i magmi ardenti dello Stromboli, avvertite soltanto a livello strumentale nelle "fasi parossistiche", sortiscono le più sorprendenti architetture di suoni e armonie. “Clusters” di note sapientemente orchestrate da un invisibile demiurgo che attenda alle più segrete alchimie ribollenti nel ventre della Perla Nera, quasi fiorite per sortilegio dallo spartito di Johann Strauss.

“Iddu” è il vero daemon dell’isola-vulcano, il suo genius loci. Iddu, l’“Antico Padre” intesse le divine partiture impresse nel sigillo ardente dei magmi. “Perché Iddu è aria, acqua e terra / perché Iddu è fuoco…”

Le vibrazioni generate dall’energia endogena della Terra pur non afferrabili dai nostri sensi, allorché fedelmente trasportate in frequenze sonore comprese entro la soglia di udibilità del nostro orecchio, danno la possibilità di ascoltare melodie come quella registrata in rete col tema “musicale” emesso dallo Stromboli, sul sito dell’Università di Perugia all’indirizzo www.fisica.unipg.it.

Stromboli

Noi di No Comment che abbiamo goduto della gentile ospitalità in casa Diodati, nutriamo la presunzione di aver scoperto una delle più verosimili fonti alla base delle geniali intuizioni sulla misteriosa voce del genius loci che abita le viscere del vulcano. Tali armonie cosmiche, fascinosi echi di Sirene o piuttosto, kubrickiani messaggi provenienti da remote dimensioni dell’universo, non si sarebbero mai resi udibili se non ad un uomo dotato da fine talento musicale oltre che della ben nota sensibilità di poeta.

Dopo aver ascoltato le sue inedite composizioni musicali ci siamo congedati dal nostro amabile padrone di casa, con la grande nostalgia di lasciarci alle spalle nell’incanto del cuore incontaminato dell’Umbria, quello scrigno colmo di gemme sempre più rare, di pura Scienza incastonate nella più fine sensibilità del vero artista. Questa, l’anima dello “scienziato innamorato” che ricompone nella sua originaria armonia, l’istinto di Ulisse a spingersi oltre, con la naturale estasi della contemplazione, la meraviglia e il mistero del bello, del "monte nero e verde, luminoso, che sbuca dall'azzurro nell'azzurro, selvaggio ed aspro, dentro sempre acceso”. Per riscoprire infine, nella sua interezza, la propria autentica umanità.
Armonia, anch’essa ahimè, sempre più introvabile nel nostro tempo.

Roberto Langella

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