Anno 2006

Ricorre in questi giorni il terzo annversario di un'impresa straordinaria: il sorvolo dell'Everest compiuto da Angelo d'Arrigo.

I cieli si animano in suo omaggio, delle ali di tutti gli entusiasti del volo libero, che in ogni parte del mondo, continuano ad ammirare il loro indiscusso maestro.

Anche noi aspiriamo ad unirci al generale sentimento di gratitudine con l'entusiasmo di un simbolico volo liberatorio della nostra energia creativa.

Desidero pertanto dedicare questo libro, ultimo della trilogia del "Sogno di Polifilo", ad Angelo che i giovani del liceo "Caminiti" incontrarono nell'estate del 2005.
Ciò nell'intento di coinvolgere anche quanti non hanno avuto questa fortuna e goduto del suo magico imprinting, perché siano invitati a riflettere sull'esempio e sulla portata delle sue leonardesche intuizioni nonché sulla speciale passione di etologo e sull'eccezionale performance atletica di uno dei più singolari recordman di tutti i tempi deciso a sfide estreme, mai per un atto di gratuito compiacimento.

Sono i temi dell'attualissimo dibattito mondiale sollevato in ambienti culturali, scientifici e sportivi che ribadiscono il problema di un'eredità fin troppo impegnativa e del proseguimento della difficile ricerca avviata dal nostro grande siciliano scomparso.

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