Alla scoperta del Vesuvio
del Vittoriano
Roma
Sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, si è tenuta in questi giorni a Roma, presso il Complesso del Vittoriano, la mostra Alla scoperta del Vesuvio, promossa congiuntamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Provincia di Napoli e dalla Presidenza della Regione Campania.
Nata dalla stretta intesa del Dipartimento della Protezione Civile con l’ I.N.G.V. Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’evento di eccezionale imponenza ha avuto la sua anima portante in uno dei più attivi ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano.
Parliamo del Dott. Giovanni Pasquale Ricciardi, che nel solco della tradizione degli infaticabili scienziati che hanno fatto la storia dell’Osservatorio vulcanologico napoletano, il più antico al mondo, ha raccolto una sfida così impegnativa riuscendo a fondere le prospettive dell’indagine scientifica con l’inesauribile eredità antropologico-culturale della quale Napoli è da sempre, depositaria nelle sue mille espressioni.
Fisico nucleare, esperto di Interferometria satellitare, il Dott. Ricciardi si distingue per la chiarezza delle sue doti di comunicatore, per l’energia creativa spesa nell’intento di trasmettere ai giovani una visione integrata della scienza coniugata al rigore della ricerca storica e ad una sensibilità culturale aperta a 360 gradi, catturando l’interesse delle nuove generazioni proprio attraverso i linguaggi multimediali ad esse congeniali.
Ricciardi è autore di appassionanti opere multimediali insignite di importanti riconoscimenti, quale ad esempio, i DVD:
“Vesuvio, tu vuoi che io ti narri…”
(Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica)
e
“Vesuvio 1906 Cronaca di un’eruzione”, corredato di un ricchissimo archivio multimediale della rassegna stampa mondiale di quegli anni.
Edizione I.N.G.V. - Osservatorio Vesuviano
Compito di grande responsabilità nella nostra civiltà irreversibilmente velocizzata dai media in linea con le nuove modalità tecnologiche di comunicazione, è la corretta, divulgazione della cultura scientifica senza mai sconfinare in esemplificazioni riduttive.
In particolare presso i giovani, assai spesso assuefatti ad un uso compiaciuto e sterile di strumenti che potrebbero invece, valorizzare le loro potenzialità di esplorazione, conoscenza e creatività ancora sopite, del tutto insospettate.
Uno degli obbiettivi, infatti, perseguiti con successo dal nostro ricercatore attraverso l’ininterrotta produzione scientifico-didattica, è la sensibilizzazione dei nostri ragazzi alle problematiche connesse all’ambiente e al rischio vulcanico, improntata ad una fattiva collaborazione alle attività promosse sul territorio dalla Protezione Civile.
Un impegno accompagnato da un’azione formativa che sappia spaziare a tutto campo, sull’inestimabile patrimonio di civiltà partenopea, dalla letteratura alle arti, alle antiche tradizioni fiorite in seno all’immagine del vulcano per antonomasia: il Vesuvio.
Tradizioni che permeano la memoria collettiva e la fantasia popolare fin dentro i suoi miti, i suoi riti ancestrali, le sue più colorite espressioni folkloristiche e l’intimo sentimento religioso.
"Vesuvius" - ANDY WARHOL
Non a caso, accanto alla nutrita selezione di immagini storiche del Vesuvio e di gouaches napoletane che immortalano lo spettacolo esaltante delle sue eruzioni, un’ulteriore sezione della Mostra attinge alla sterminata galleria di ex voto raccolta nel Museo della Madonna dell'Arco di Sant'Anastasia, a memoria delle ferventi invocazioni di soccorso pronunciate dal popolo napoletano nei momenti di tragica convivenza con gli imprevedibili risvegli dello sterminator Vesevo.
EX VOTO
Museo della Madonna dell'Arco di Sant'Anastasia
Il forte impatto che la Mostra sortisce sui tantissimi visitatori – oltre 10.000 gli studenti accompagnati dalle scuole – è frutto anche della corretta strategia di comunicazione orchestrata su molteplici canali multimediali e sulla contaminazione di linguaggi diversificati ma complementari.
Dall’arte moderna al cinema, fino alla grafica del fumetto – Collezione Tatafiore “COMICON” di Napoli – e le produzioni dei giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, attraversando le installazioni interattive predisposte a stimolare la fantasia e la fruizione estetica con esperienze non solo visive ma multisensoriali, lungo percorsi consoni alle diversificate fasce di utenza.
Così, accanto ai nostalgici dei cult-movie ambientati sullo sfondo del paesaggio partenopeo dei mitici anni di De Sica, di Rosi, della Loren e di Totò, accanto ai cinefili affascinati dai filmati dell’Istituto Luce assolutamente inediti, è facile incontrare un anziano signore intento ad ascoltare in cuffia le testimonianze di una longeva donna napoletana affacciata allo schermo, che racconta la sua impressionante testimonianza sull’ultima eruzione.
All’ingresso, ci imbattiamo in un gruppo di bambini saltellanti su un tappeto speciale predisposto a misurare le vibrazioni elastiche rilevate da un sensore collegato ad una vera “stazione sismica”, visualizzandole in tempo reale sul monitor del sismografo computerizzato.
E mentre i bambini, rapiti in una voluttuosa trance, indugiano nel magico diorama allestito ad hoc all’interno di una camera oscura, ci accorgiamo che gli stessi adulti che li accompagnano, quasi regrediti ad un’euforica credulità infantile, non sono immuni alla suggestione dei paesaggi incandescenti, delle sequenze dei magmi che scorrono ruggendo, vomitate dal vulcano virtuale.
All’interno di un allestimento così stimolante corredato dei più rari reperti scientifici e dei calchi umani risalenti alla devastante eruzione del 79 d.C. – concessi dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei –, si apre la preziosa quadreria moderna con opere legate all’icona del Vesuvio.
Opere di Renato Barisani, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Max Ernst, Jannis Kounellis, Mimmo Paladino provenienti dalla Collezione Cappelli;
Mimmo Paladino
e Ernesto Tatafiore dell'omonima collezione, nonché lo straordinario Vesuvius di Andy Warhol per gentile concessione della Soprintendenza al Polo Museale Napoletano e del Museo di Capodimonte.
JANNIS KOUNELLIS
“La scoperta del Vesuvio” al Vittoriano di Roma alla quale dedichiamo il servizio pubblicato sul sito ETNA TV, riassume programmaticamente l’itinerario dei precedenti eventi tenuti a Napoli nell’arco dello scorso anno durante le celebrazioni del centenario dell’eruzione del 1906.
La più imponente del secolo e senz’altro la più documentata, al punto da rappresentare il primo vero evento vulcanico “mediatico” della storia, come testimoniano eloquentemente le cronache diffuse dalle testate di tutto il mondo, puntualmente collazionate dal Ricciardi nell’emeroteca virtuale del suo DVD. A cominciare dall’articolo di Matilde Serao sulle pagine del “Mattino” che fotografava con impressionante lucidità lo scenario apocalittico dei danni dell’eruzione e il panico diffuso nella popolazione inerme – lo “Sterminatore Vesevo” del 29 aprile 1906 –.
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